lunedì 22 ottobre 2012

Queste primarie. Così diverse...

Breve articolo pubblicato in forma di post per il blog La talpa democratica il 18 ottobre 2012.

Si fa presto a dire primarie. In realtà ogni primaria ha una storia e una logica particolare. Vi sono state primarie di coalizione con funzione legittimante, come nel 2006 per la candidatura di Prodi. Vi sono state le “primarie dei sindaci”, segnate da gravi incidenti a Napoli e a Palermo, ma anche dalla partecipazione e dalla passione a Milano e in tante altre città. Vi sono state anche primarie di partito, come quelle per l’elezione di Veltroni e di Bersani a segretari del PD.
Le prossime primarie preannunciano due novità. Innanzitutto i candidati non hanno una comune piattaforma politica: i contendenti parlano linguaggi diversi sulle questioni programmatiche e sulle prospettive politiche. Vendola propone una radicale rottura con l’“agenda Monti”. Renzi reclama una continuità programmatica. Bersani difende i risultati del governo Monti, ma invoca un governo politico con nuove priorità. Insomma, gli elettori non dovranno solo scegliere il candidato ma anche individuare una politica: la coalizione demanda agli elettori la scelta della proposta politica. È una novità non da poco: gli elettori dovranno supplire alla carenza di autorevolezza dei partiti e indicare loro la politica da imboccare.
Ancora: in campo vi sono tre candidati, ma uno di loro gioca in fuorigioco. Renzi compete con gli altri, ma rifiuta di pensarsi in squadra. Non ha partecipato alle riunioni preparatorie del suo partito; ha dichiarato che il vincitore avrà il diritto di fare il “suo” programma; rivendica l’obiettivo di “rottamare” gli altri esponenti politici del suo campo. Si tratta di un inedito: si partecipa alle primarie per mettere in discussione l’impianto politico, ideale e organizzativo delle forze che promuovono le primarie stesse. Il candidato Renzi è avvolto nella bandiera del “nuovo” ma questa novità ha tratti assai ambigui. I cittadini decideranno se alle elezioni parteciperà un uomo, una squadra e un programma del centrosinistra, oppure qualcosa di molto diverso.

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