venerdì 14 marzo 2014

Un nuovo presidente per la Casa della Cultura


Un ringraziamento molto caro a Vittorio Spinazzola, presidente della Casa della Cultura dal 1991, che ha rassegnato le dimissioni con una lettera speditami qualche settimana fa. Con essa mi comunicava che l’età avanzata e i problemi di salute non gli rendevano più possibile mantenere un ruolo così impegnativo.
La lettera di dimissioni era molto bella, nello stile di questo insigne italianista. Da ogni parola traspariva il suo attaccamento profondo alla Casa della Cultura e anche quell’idea “alta” dell’istituzione e della sua funzione che lo ha guidato in tutti questi anni e che, probabilmente, resta il messaggio più duraturo della sua Presidenza.

Un saluto e un augurio vivissimo a Salvatore Veca, da qualche giorno nuovo Presidente della Casa della Cultura, votato dall’assemblea dei soci con consenso unanime. Rivendico con orgoglio di avere pensato e proposto il nominativo di Veca.
Conosco la sua autorevolezza nella vita pubblica milanese e italiana. Sono convinto che la sua Presidenza possa essere una garanzia per tutti coloro che pensano alla Casa della Cultura come luogo vivo e aperto di confronto e di ricerca.
Da più anni collaboro con Veca. Assieme abbiamo progettato alcune delle operazioni più impegnative della Casa della Cultura, prima fra tutte la Scuola di cultura politica. Ho imparato ad apprezzare la vastità della sua conoscenza, la sua curiosità e la sua apertura mentale. Sono convinto che assieme potremo fare tante cose, belle e impegnative.
L’obiettivo, su cui sono certo che concordiamo profondamente, è “traghettare” la grande tradizione della Casa della Cultura in tempi così profondamente cambiati. La comune convinzione è che c’è tanto bisogno di rielaborare e far vivere quel pensiero critico formatosi con l’umanesimo illuministico.

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